“Disamina analitica di tutti gli aggiornamenti della certificazione”
• NOTIZIARIO TORREFATTORI, ottobre 2020, autore Marco Valerio Francone •
La certificazione BRCGS GSFS versione 8 o più comunemente conosciuta come la certificazione BRCGS Food versione 8 è uno dei massimi schemi di certificazione per la sicurezza, legalità e qualità dei prodotti alimentari, ad oggi presenti nel mondo dei retailers internazionali.
Oggi non rappresenta più il British Retails Consortium ma uno standard di compliance globale riconosciuto da retailers di tutto il mondo (Brand Reputation Compliance Global Standard).
Cercheremo in questo articolo di analizzare assieme i capitoli del nuovo standard
Capitolo 1
IMPEGNO DELLA DIREZIONE
Il capitolo 1 introduce il nuovo requisito 1.1.2 volto alla Direzione che è responsabile di istituire un “Piano per lo sviluppo e miglioramento della cultura della qualità e della sicurezza alimentare”.
Questo documento non deve essere un semplice piano di miglioramento ma un programma dettagliato di attività e metodologie volte al miglioramento della sicurezza alimentare a tutti i livelli aziendali.
Sempre a carico della Direzione vi è l’onere di analizzare le cause del mancato raggiungimento degli obiettivi (requisito 1.4.1) che dovrebbe garantire nel tempo il miglioramento generale dei processi aziendali.
Anche il concetto della comunicazione viene maggiormente enfatizzato dal nuovo requisito 1.1.6 che richiede all’Organizzazione di predisporre una modalità di comunicazione riservata per il personale per eventuali segnalazioni di anomalie o violazioni per la sicurezza, l’integrità, la qualità o la conformità legislativa dei prodotti.
Capitolo 2
PIANO DI SICUREZZA ALIMENTARE
Nel BRCGS Food Versione 8 non vi sono sostanziali modifiche al principale capitolo della sicurezza alimentare, si confermano infatti i riferimenti al Codex Alimentarius per l’implementazione di un corretto piano HACCP ma con l’aggiunta del concetto di equivalenza (“Equivalent to Codex Alimentarius”).
Capitolo 3
SICUREZZA ALIMENTARE E SISTEMA DI GESTIONE DELLA QUALITÀ
Questo capitolo è denso di aggiornamenti a partire dal paragrafo 3.2 “Documenti e registrazione elettroniche”.
L’introduzione di metodologie elettroniche di gestione dei dati pone un importante problema in merito all’affidabilità dei sistemi utilizzati e protezione del dato.
Anche in merito al paragrafo 3.4 sulle verifiche interne, lo standard chiede maggiori garanzie.
L’analisi dei rischi dovrà essere la base per la definizione delle frequenze di audit interno che non potranno in ogni caso essere inferiori a 4 sessioni (requisito 3.4.1). Inoltre ogni sessione dovrà comprendere almeno i seguenti punti:
- il piano HACCP o piano di sicurezza alimentare e relative attività applicative;
- programmi di prerequisiti;
- piani di protezione alimentare e prevenzione delle frodi alimentari;
- elenco delle procedure implementate per garantire la conformità allo standard.
3.5 “Valutazione Fornitori”, questo paragrafo introduce notevoli differenze rispetto alla precedente versione 7 del BRC Food.
Un esempio sono le qualifiche dei fornitori, i quali, a fronte di un’analisi dei rischi dimostrabile, sono stati classificati a basso rischio, e quindi qualificabili con questionari di qualifica che però dovranno contenere informazioni specifiche sulla sicurezza alimentare, la rintracciabilità, l’applicazione di un protocollo HACCP e delle GMP.
Fornitori di servizi di consulenza e supporto attenzione! Il requisito 3.5.1.2 chiede che siano dimostrate con evidenze oggettive le competenze di fornitori di servizio implicati in processi di consulenza e attività di audit di prima e seconda parte.
Le specifiche, quali schede tecniche e documenti a supporto del prodotto richiamati al capitolo 3.6 dello standard BRCGS Food versione 8, potranno essere gestite a livello informatico con le limitazioni di cui al paragrafo 3.2; la revisione rimane al massimo ogni 3 anni, con obbligo di conservazione delle specifiche precedenti.
Importante variazione sulla valutazione delle cause profonde delle non conformità e relative azioni correttive (capitolo 3.7 “Azioni correttive e Preventive”).
Il punto in questione è il 3.7.3 dove lo standard BRCGS Food versione 8 richiede esplicitamente una procedura per l’analisi delle cause profonde delle non conformità.
Questo punto, oggetto stesso di non conformità in fase di audit di certificazione, richiede l’impegno formale da parte della direzione verso il processo di miglioramento continuo con lo scopo di limitare il ripetersi di una non conformità.
Importanti novità anche in tema di sicurezza del processo di rintracciabilità del prodotto.
Al paragrafo 3.8 si conferma la necessità di una procedura documentata che descriva le modalità di gestione delle rintracciabilità.
Questa procedura dovrà illustrare specificamente (nuovo requisito 3.9.1):
- le modalità di funzionamento del sistema di rintracciabilità;
- la gestione del sistema di etichettatura e le registrazioni previste dal sistema;
- la descrizione dei documenti citati nel test di rintracciabilità e la loro correlazione (requisito 3.9.3).
Capitolo 4
STANDARD DELLO STABILIMENTO
Lo standard BRCGS Food versione 8 focalizza l’attenzione sul tema della food defence così da avvicinarsi maggiormente ai requisiti del FSMA.
Sempre in merito alla gestione strutturale interna è stato previsto il nuovo requisito 4.4.6, relativo alla valutazione dei rischi su eventuali passaggi e camminamenti sopraelevati e che insistono sulle linee di produzione.
Questi dovranno essere:
- progettati con lo scopo di prevenire la contaminazione di prodotti e delle linee;
- progettati con lo scopo di facilitarne la pulizia;
- progettati con lo scopo di facilitarne la manutenzione periodica.
Infine i requisiti 4.4.8 e 4.4.11 (rischio rotture corpi in vetro e plastica) oggi sono presenti come requisiti 4.9.3.4 e 4.9.3.5.
Novità, invece, per quanto riguarda la gestione dei distributori automatici di alimenti e bevande, i quali devono essere inclusi in una valutazione dei rischi che ne definisca un controllo in termini di potenziali contaminazioni, da allergeni soprattutto ma anche da potenziali “sversamenti”.
Cambiano i requisiti relativi all’ordine ed igiene al paragrafo 4.11, con la modifica dei quattro requisiti relativi ai sistemi di pulizia CIP (Cleaning in place).
Lo stabilimento dovrà, inoltre, avere specifici programmi di monitoraggio degli ambienti per la ricerca ed il controllo di agenti patogeni ed organismi contaminanti.
Come conseguenza di queste valutazioni, variano anche i requisiti relativi alle analisi ed ai laboratori (requisito 5.6.2.1) e soprattutto l’Azienda dovrà valutare attentamente i risultati provenienti dai laboratori con lo scopo di agire tempestivamente davanti a valori non conformi e/o prevenire casi di possibile deviazione dai parametri prefissati (nuovo requisito 5.6.2.5 della versione 8 del BRCGS Food).
Lo standard BRCGS Food versione 8 introduce il concetto di Pest management al paragrafo 4.14 “Gestione degli infestanti”.
Il cambiamento non è banale perché presuppone nuovi requisiti anche per i fornitori di servizio che dovranno operare nel rispetto della normativa cogente.
Capitolo 5
CONTROLLO DEL PRODOTTO
Al capitolo 5 dello standard BRCGS troviamo novità in merito alle indicazioni verso il consumatore da presentare in etichetta, le quali devono essere approvate formalmente da figure competenti.
Un altro dettaglio, ma non di scarso valore, è relativo agli allergeni dove la parola “cross contact” pone una domanda importante sull’analisi dei rischi da contatto e non da contaminazione crociata (cross contamination) causata da allergeni appunto.
Inoltre, si pone maggiore enfasi sulla necessità di prevenzione delle contaminazioni da allergeni, basandosi su una analisi dei rischi specifici.
Nuovo, invece, il requisito sul controllo degli imballaggi e le etichette non più in uso o sostituite, al fine di evitare un loro utilizzo improprio (requisito al paragrafo 5.5).
Capitolo 6
CONTROLLO DEL PROCESSO
BRCGS Food versione 8 introduce modifiche anche al capitolo 6 con particolare rilievo alle informazioni relative alle etichette alimentari e al controllo delle confezioni.
Viene, infatti, richiesto un impegno ed una responsabilità maggiori nell’evitare errori. Questo si traduce in concreto in procedure per il settaggio dei macchinari atti alla stampa dei lotti, delle date di scadenza/TMC e altre informazioni, che dovranno prevedere accessi solo da personale autorizzato.
Ulteriore controllo sulla conformità del confezionamento finale del prodotto è richiesto dal requisito 6.2.3 dove vi è un esplicito riferimento al controllo sulla corretta indicazione degli allergeni.
Infine, il requisito 6.2.4 che richiede un controllo sulla corretta leggibilità dei codici a barre.
Una maggiore attenzione viene posta anche al controllo del peso, dove lo standard BRCGS Food versione 8 chiede l’esecuzione e relativa evidenza (registrazione) dei controlli eseguiti sul peso delle confezioni (requisito 6.2.5.).
Capitolo 7
GESTIONE DELLE RISORSE
L’attenzione rivolta ai requisiti del capitolo 6 sui controlli delle etichette genera un nuovo requisito di formazione (requisito 7.1.5) proprio sulla consapevolezza e competenza sulle corrette procedure: la formazione deve essere estesa a tutti gli operatori, interinali e non.
Quando la formazione è effettuata internamente, deve essere chiaramente dimostrata la fonte della formazione attraverso fonti bibliografiche e materiale tecnico, istruzioni operative e ogni documento che possa supportare il tema e il percorso formativo (requisito 7.1.6)
Capitolo 8
AREE AD ALTO RISCHIO, ALTO CONTROLLO
E ALTO CONTROLLO A TEMPERATURA AMBIENTE NELL’AREA DI PRODUZIONE
Si tratta di un nuovo capitolo dello schema BRCGS Food versione 8 che ingloba e raccoglie i requisiti che nella versione precedente erano posizionati su diversi capitoli. In questa ottica BRCGS ha voluto razionalizzare le informazioni con il chiaro intento di semplificare la comprensione e quindi l’applicabilità dei requisiti.
Capitolo 9
PRODOTTI COMMERCIALIZZATI
Altra nuova importante modifica introdotta dallo standard BRCGS Food versione 8 relativa ai prodotti NON realizzati direttamente dal sito aziendale oggetto di certificazione. In tal caso si tratta di quei prodotti che sono acquistati e venduti dal sito certificato (quindi che rientrano nello scopo di certificazione) e che sono stoccati nel suddetto sito ma non sono prodotti, trasformati o confezionati in esso.
Questi dovranno rispettare comunque i requisiti del capitolo 9, nonostante la produzione non sia sotto il diretto controllo del sito.