Chi non si forma, si ferma!

0
921

“Una risposta all’attuale crisi. Sguardo lungo e propositività: la torrefazione CUBACAFÈ di Anzio”

• NOTIZIARIO TORREFATTORI, marzo 2021, autore Alberto Medda Costella

“Chi non si forma, si ferma”, è il motto della torrefazione CUBACAFÈ di Anzio, fondata da Raniero Mingiacchi nel 1962. In un periodo come questo, dove viviamo quotidianamente restrizioni a giorni o settimane alterne non è facile programmare. Investire in competenza, conoscenza, innovazione e formazione è probabilmente la scelta più saggia.

Per questo motivo, in un momento di lavoro a intermittenza con bar, ristoranti e hotel chiusi, la C.U.B.A. CAFE, acronimo di CAFFÈ UNIVERSALE BUONO AROMATICO, ha ben pensato, durante il lockdown, di iniziare ad investire nella certificazione biologica, di allargare la gamma di prodotti al compostabile e di riversare maggiore attenzione alle tematiche ambientali. Nei mesi di chiusura delle attività, inoltre, è stato lanciato sui social il contest #RicetteInQuarantena, rivolto principalmente agli studenti degli istituti alberghieri, ai quali è stato richiesto di preparare delle ricette di bevande a base di caffè e di inviare i video alla torrefazione. “Abbiamo avuto una altissima risposta, ma la cosa fondamentale è stata chi ha vinto: un ragazzo diversamente abile, Francesco Pio, della scuola alberghiera «Le streghe» di Benevento”, spiega Letizia Mingiacchi, figlia di Raniero, che oggi, insieme al fratello Luigi, gestisce l’azienda di famiglia.

Lo spirito innovativo ha sempre caratterizzato la torrefazione. Raniero, che aveva iniziato da solo tostando due chili di caffè per volta, antesignano rispetto ai tempi, si era inventato una raccolta a punti per fidelizzare la clientela, che allora era composta prevalentemente da famiglie. “Dopo la fece il Mulino Bianco, ma con ben altro successo” riprende Letizia. “Le massaie raccoglievano le buste di caffè da uno/due etti, per ricevere in premio piatti e bicchieri. Ancora adesso incontro qualcuno che mi dice: ho ancora i regali di tuo padre”.
Raniero non ha sempre fatto il torrefattore, ma prima di dedicarsi a tempo pieno a questa attività era contabile in una grande multinazionale che ancora oggi opera ad Anzio. Le sue pause dal lavoro erano occupate dalla consegna di caffè a domicilio. Quando, dopo l’avvio iniziale, l’attività viene spostata in un locale più grande rispetto al precedente, oltre a una nuova tostatrice di 20 chili, arriva in soccorso anche l’aiuto di un nuovo collaboratore.

“Riccardo, addetto all’imbustamento del caffè, al quale aveva acquistato un motorino, un Ciao arancione, per permettergli di poter raggiungere la torrefazione”, continua Letizia. Anche lei viene da un altro lavoro ed è entrata in azienda 13 anni fa, lasciando il suo impiego nel settore farmaceutico. Se oggi Luigi si occupa sia del prodotto che del commerciale, Letizia segue le risorse umane, l’amministrativo, la formazione e gli eventi. Questi ultimi hanno permesso alla CUBA di costruire un dialogo costante con le scuole, che non si limita solamente ai territori di Roma e Latina, dove è storicamente radicata nella clientela, ma che si estende ad altre province e regioni italiane, grazie alla Coffee Competition, progetto decennale che permette alla torrefazione di interagire con ragazzi provenienti dagli Istituti Alberghieri, che si sfidano nella preparazione di bevande, dall’espresso ai cappuccini realizzati con la tecnica della latte art, ma anche dolci a base di caffè. “Nel 2019 siamo arrivati all’undicesima edizione: 170 presenze, 14 sponsor blasonati ed entusiasti. Giudici stellati. La vostra testata è da sempre con noi! Grazie! Nel 2020 per via del lockdown abbiamo dovuto fermare tutto. Sarebbe bello far ripartire la manifestazione nel 2021, ma, visti i tempi non possiamo saperlo e quindi ci accontentiamo di lanciare la Coffee 2021 sui social. Quest’anno è così, ma vogliamo tornare in presenza”.

La CUBA è sempre stata lo sponsor principale di questo evento. “La nostra è stata una felice intuizione di sposare un progetto che ci è stato proposto dall’Istituto Alberghiero di Anzio”. Nel tempo la manifestazione è cresciuta e fra le prove aggiuntive, che superano il mero aspetto pratico della preparazione del caffè, se n’è aggiunta anche un’altra. “Negli ultimi anni chi si cimenta nella sezione espresso deve anche dare spiegazioni per tre minuti in una lingua europea che studia a scuola. L’argomento è libero, ma serve per dar modo agli studenti di abituarsi a parlare in pubblico in una lingua diversa dall’italiano, allontanando così quella ritrosia che a una certa età è fisiologica, ma che se superata aiuterà i giovani a inserirsi più facilmente nel mondo del lavoro”.
I corsi della CUBA sono istituzionalizzati da oltre 15 anni. Si parla di prodotto, di attrezzature, di tecniche per realizzare un ottimo espresso, di latte art e di estrazioni innovative come il Brewing. Si organizzano corsi speciali durante le festività (cappuccini natali e pasquali). “Ora la formazione in house è sospesa e i nostri formatori si recano, a richiesta, presso i clienti. Le restrizioni prima o poi cesseranno e sarà a quel punto fondamentale farsi trovare pronti per la vera ripartenza.

Vorrei concludere con una parola di apprezzamento per i tanti baristi, ristoratori che hanno sofferto particolarmente a causa delle restrizioni appena concluse. Molti fra loro sono strutture storiche che lavorano e danno lavoro e che hanno continuato a farlo anche nelle difficoltà”. Stima e incoraggiamento che facciamo anche noi collaboratori del notiziario, esortandoli a resistere. Siatene certi, ripartiremo più forti di prima insieme a voi. C’è bisogno di libertà.