Economia circolare, “greendeal” e le imprese

0
978

“Come è cambiato l’approccio delle aziende sul tema della sostenibilità”

• NOTIZIARIO TORREFATTORI, marzo 2022, autore Marco Valerio Francone • 

Non è la prima volta che affrontiamo importanti temi come l’economia circolare, il greendeal e la sostenibilità delle future imprese.
Oggi però vogliamo guardare al futuro, ai numeri della sostenibilità e a come le aziende stanno iniziando ad affrontare questa importante transizione ecologica.
Il contributo che l’economia circolare apporterà alla lotta ai cambiamenti climatici è importante e direi quasi fondamentale. Secondo il Circularity economy network, una rete formata da importanti aziende ed associazioni e promossa dalla Fondazione sviluppo sostenibile e dalla Enea, l’attuale tasso di circolarità è passato dall’8,6% (dato 2019) al 17% ed è possibile ridurre le emissioni globali di gas serra del 39% l’anno.
Un dato molto importante se si guarda alle politiche Europee che fissano ambiziosi obiettivi per il 2050 ovvero la “carbon neutrality” per i paesi membri.

Il Circularity Gap Report 2021
Il 23 marzo 2021 il Circularity economy network ha pubblicato il documento annuale “Rapporto sull’economia circolare in Italia 2021”, giunto alla sua terza edizione.
Il documento descrive in sintesi lo scenario attuale in merito all’economia circolare nel territorio italiano in rapporto ai principali paesi europei. Suggerisce, inoltre, le misure adottate fornendo una indicazione sulle attività che possono rappresentare un plus per il futuro nella lotta al cambiamento climatico.
Stranamente e con meraviglia, l’Italia rappresenta il paese più virtuoso in termini di impegno verso l’economia circolare rispetto ad altri paesi ed economie europee, tuttavia questo primato è seguito molto da vicino dalla Francia, anch’essa fortemente impegnata nella transizione ecologica.
Un altro dato significativo è rappresentato dal tasso di crescita fra 2020 e 2021. Mentre il 2020 ha segnato un notevole incremento, il 2021 si è attestato stabile almeno per il nostro paese. Questa spinta sembra quindi rallentare.

Il piano Next Generation Eu
Cosa ha spinto alla crescita nel 2020? Sicuramente un contesto favorevole alla green economy e l’accelerazione della transizione all’economia circolare.
Complice la pandemia che ha sensibilmente ridotto i consumi in tutta l’EU, un altro importante fattore è stato il profondo cambiamento che, nel 2020, la Comunità Europea ha impartito nella sua politica generale.
Con il piano Next Generation Eu la Comunità Europea si è infatti impegnata in modo deciso e per la prima volta unito verso la transizione ecologica, fornendo risorse finanziarie ingenti e anche dei chiari termini temporali ove puntare. Si tratta quindi di ripensare in termini sostenibili l’intera politica economica e di sviluppo dei prossimi 20 anni, un passo epocale al quale le aziende dovranno conformarsi.
Ogni Stato membro si è impegnato a presentare un chiaro piano di ripresa e resilienza dove vengono descritti riforme e investimenti da realizzare entro il 2026, per usufruire dei finanziamenti europei.
Queste riforme devono essere coerenti con i piani di sviluppo Europeo ovvero:

  • coerenti con gli obiettivi strategici di accelerazione verso la transizione ecologica e digitale;
  • mitigazione dell’impatto sociale ed economico della crisi;
  • rafforzamento della resilienza dei sistemi economici e sociali;
  • promozione della coesione sociale e territoriale.

La trasformazione industriale e il progetto GreenAd
Questo importante cambio di visione impatterà in maniera significativa sulla concezione delle moderne aziende produttrici. Nel Green Deal, il nuovo Piano di azione per l’economia circolare e la nuova Strategia industriale europea viene esplicitata la necessità di lavorare su una trasformazione industriale che punti in modo concreto verso la transizione ecologica.
Questo cambiamento è necessario per raggiungere e rispettare gli obiettivi Europei di Carbon Neutrality fissati nel 2050. Le aziende, quindi, sono chiamate a rivedere i propri prodotti in ottica di una maggiore sostenibilità sia da un punto di vista di materiali che di processi realizzativi, riducendo la dipendenza dai combustibili fossili e loro derivati, nonché imponendo una cultura della sostenibilità anche in ambito sociale mediante una comunicazione volta a “insegnare a usare il prodotto”.
Questo è uno dei motivi per cui è nato il progetto GreenAd della MV Consulting Srl, un progetto dove assistiamo gli imprenditori a trasformare le proprie aziende nella transizione ecologica.
I focus di lavoro sono i medesimi richiesti dal nuovo Piano di azione per l’economia circolare, ovvero:

  • riduzione dell’utilizzo delle risorse attraverso la diminuzione della quantità` o nella fornitura di un servizio attraverso il design circolare;
  • allungamento della vita delle risorse;
  • utilizzo di materie prime alternativa ai combustibili fossili e materiali non rinnovabili;
  • riutilizzo delle risorse attraverso lo studio dei prodotti e dei processi.