“Garantire la continuità operativa è essenziale per la sicurezza
e la competitività. Dalla gestione dei rischi alla protezione della reputazione aziendale: perché la continuità operativa è oggi un requisito imprescindibile”
• NOTIZIARIO TORREFATTORI, aprile 2025, autore Marco Valerio Francone •
PARTE PRIMA
La Business Continuity (BC) o continuità operativa è un concetto che, negli ultimi anni, ha acquisito un’importanza strategica crescente in ogni settore industriale, compreso quello alimentare e del packaging.
Le moderne industrie alimentari operano in un contesto di mercato estremamente complesso, caratterizzato da una filiera articolata e da un mercato in costante evoluzione.
Questo processo rappresenta un elemento di forte impatto soprattutto nel settore del packaging in quanto è fra quelli che subisce maggiori influenze ed è strettamente connesso all’industria alimentare.
Rappresenta però un forte elemento di garanzia verso qualunque interruzione prolungata dell’operatività aziendale che può comportare gravi conseguenze, sia in termini economici che di reputazione.
Nel settore alimentare e del packaging, la Business Continuity è particolarmente delicata, perché oltre agli aspetti economici e produttivi entrano in gioco aspetti fondamentali legati alla sicurezza alimentare, alla salute pubblica e al rispetto di standard qualitativi che non possono essere compromessi.
Che cos’è la Business Continuity
Il concetto di Business Continuity si riferisce alla capacità di un’organizzazione di mantenere in vita le funzioni critiche durante e dopo un evento di crisi. In termini più pratici, la BC mira a ridurre al minimo l’impatto di incidenti, emergenze o crisi sull’operatività aziendale, assicurando la ripresa in tempi ragionevoli.
Negli ultimi decenni, la Business Continuity è diventata una componente fondamentale della gestione aziendale, specialmente in settori vulnerabili come quello alimentare e dei materiali da imballaggio (fonti FDS – USDA)
Nel settore alimentare le aziende devono infatti affrontare minacce come minimo legate a:
- contaminazione (dolosa o colposa);
- frodi alimentari;
- interruzioni nella catena di approvvigionamento.
Nel settore degli imballaggi invece le industrie devono considerare rischi quali ad esempio:
- produzione, distribuzione e conformità normativa;
- interruzioni nella catena di approvvigionamento;
- fluttuazioni importanti del mercato;
- spinte socio-economiche.
Obiettivi della Business Continuity
Per comprendere appieno la portata della Business Continuity e la necessità per le moderne aziende, è utile evidenziare alcuni obiettivi fondamentali che questo processo di prefigge.
1) Proteggere le persone: in ambito alimentare e del packaging, la tutela della salute dei lavoratori, dei consumatori e dei partner della filiera è prioritaria. Garantire la continuità operativa significa anche assicurarsi che, in caso di incidente o crisi, esistano procedure per salvaguardare la salute e la sicurezza delle persone.
2) Salvaguardare gli asset aziendali: macchinari, stabilimenti, sistemi informativi, infrastrutture e risorse finanziarie devono essere protetti. Qualunque interruzione prolungata potrebbe causare danni irreparabili o costi di ripristino elevati.
3) Garantire la conformità alle normative: fornisce infatti uno strumento vitale per la continuità del rispetto verso i requisiti normativi sia cogenti che volontari nel settore alimentare e del packaging (ISO 22000, HACCP, BRCGS, IFS, ISO 22301, regolamenti UE e nazionali, ecc.).
Il piano di Business Continuity deve integrarsi nei requisiti legislativi e gli standard di settore, evitando sanzioni e salvaguardando la reputazione aziendale.
4) Assicurare la reputazione e la fiducia del consumatore: la fiducia del consumatore in un marchio alimentare o in un fornitore di packaging è un bene prezioso. Una crisi mal gestita può minare tale fiducia e avere effetti negativi duraturi sul marchio.
La Business Continuity deve quindi essere vista non è soltanto come un insieme di procedure tecniche, ma come un vero e proprio approccio gestionale e culturale, che coinvolge tutti i livelli aziendali, dal top management agli operatori di linea.
I principi chiave della Business Continuity
La Business Continuity si fonda su alcuni principi chiave che ne garantiscono l’efficacia:
1) Approccio sistemico e integrato: la Business Continuity non deve essere vista come un progetto isolato, ma come parte integrante della strategia aziendale e interagire con le altre funzioni (produzione, qualità, sicurezza, finanza, IT, risorse umane, ecc.).
2) Coinvolgimento della direzione: la definizione delle strategie di Business Continuity e la loro implementazione richiedono il sostegno e l’impegno dei vertici aziendali, sia in termini di risorse economiche che di leadership.
3) Analisi e valutazione del contesto: ogni azienda alimentare o di packaging ha specificità diverse, è essenziale condurre un’analisi approfondita del contesto e dei rischi specifici (concetto caro alle norme ISO e pietra miliare per la conoscenza della propria azienda).
4) Pianificazione e test: la Business Continuity si basa su piani di continuità operativa (BCP – Business Continuity Plan) che devono essere periodicamente testati e aggiornati. I test servono a verificare l’efficacia dei piani e a identificare eventuali punti deboli.
5) Miglioramento continuo: questo elemento è un capo saldo di quadi tutte le normative volontarie. La Business Continuity è un processo dinamico, che deve essere rivisto e aggiornato costantemente alla luce di cambiamenti interni (nuove tecnologie, nuovi prodotti, riorganizzazioni) ed esterni (mutamenti normativi, cambiamenti climatici, crisi, ecc.).
Elementi fondamentali di un piano di Business Continuity
Un piano di Business Continuity (BCP) è il documento che raccoglie tutte le procedure, le risorse e le responsabilità necessarie a garantire la continuità operativa.
In linea generale, come minimo un BCP comprende le seguenti fasi:
- analisi del Business Impact (BIA);
- valutazione dei rischi (risk assessment);
- strategie di continuità;
- procedure operative;
- ruoli e responsabilità;
- piano di comunicazione;
- programma di formazione e test.
Ricordiamo che nel contesto alimentare e del packaging, un piano di Business Continuity ben strutturato consente quindi di minimizzare i rischi legati alla sicurezza alimentare, all’integrità dei prodotti e alla conformità normativa, preservando al contempo la competitività e la reputazione aziendale.