L’espresso tradizionale italiano al G7 della Cultura

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“Avviata l’attività promozionale del Consorzio per la Tutela dell’espresso”

 NOTIZIARIO TORREFATTORI, maggio 2017, autore Susanna de Mottoni • 

“WH Unesco Candidate” ovvero “candidato a patrimonio dell’umanità Unesco”: stupisce vederlo scritto su un piattino da espresso. Specie chi nulla finora sapeva del Consorzio per la Tutela del Caffè Espresso Tradizionale Italiano. Un’idea semplice ed efficace per associare un nome a un’iniziativa concreta. E per dar la possibilità di testare con mano la bontà, in senso proprio, del prodotto e del progetto.


Tazzina e piattino sono stati presentati e utilizzati per la prima volta il 30 e il 31 marzo di quest’anno in un contesto internazionale davvero prestigioso. In quei giorni, i Ministri della Cultura dei sette “grandi mondiali” si sono incontrati e confrontati a Firenze, dando vita al primo G7 della Cultura. Nell’ambito di queste giornate si è svolto il “Forum della partecipazione per il G7 della Cultura di Firenze. Gli obiettivi delle Nazioni Unite per il 2030” organizzato dall’ICOMOS, il cui principale sponsor è stato proprio il Consorzio di Tutela dell’Espresso Tradizionale Italiano.

Il Consorzio, lo ricordo, sta portando avanti la candidatura dell’espresso tradizionale italiano affinché possa essere riconosciuto dall’Unesco bene immateriale dell’umanità. Un progetto ambizioso che ha preso il via nel 2014, riunisce marchi di spicco del comparto del caffè italiano e che ormai vede prossima la fine di un tortuoso iter. L’iscrizione nel novero delle meraviglie del mondo è oggi uno dei riconoscimenti più ambiti, un marchio di visibilità. Non è l’Unesco a scegliere le candidature ma sono le amministrazioni e le comunità, in Italia i Ministeri, a proporsi predisponendo la voluminosa documentazione. L’Unesco decide ma poiché è un’organizzazione intergovernativa, dipendente dagli Stati, ha fondato un organismo di esperti indipendenti: l’ICOMOS, Consiglio Internazionale dei Monumenti e Siti. Oggi l’ICOMOS con 9.500 iscritti in 144 paesi, 110 comitati nazionali e 27 comitati scientifici internazionali e` la piu` grande organizzazione non governativa mondiale per i beni culturali.


“Il 30 e il 31 marzo abbiamo servito l’espresso alle 200 persone che sono intervenute alla convention ICOMOS – spiega Giorgio Caballini di Sassoferrato, presidente del Consorzio per la Tutela dell’Espresso Italiano Tradizionale -. Nello stupendo Complesso della Santissima Annunziata di Firenze, è stata presentata la nostra iniziativa nell’ambito di un forum a esso dedicato e a abbiamo esposto anche delle antiche macchine da caffè, per mostrare che l’espresso si faceva già 100 anni fa, anche se non con il sistema attuale, con macchine fabbricate da italiani, a partire dai precursori Moriondo e Bezzera”.


L’iniziativa del Consorzio era destinata da un lato a sensibilizzare un target preciso e dall’altro ha dato il via alle iniziative promozionali che il Consorzio sta attuando per rendere noto al pubblico di professionisti ma anche all’opinione pubblica il proprio progetto. “Abbiamo ricevuto molti complimenti e incoraggiamenti a proseguire da parte dei partecipanti – nota Caballini -. Le tazzine, in futuro, potranno essere utilizzate dai soci anche in occasione di proprie partecipazioni ad eventi e personalizzate ulteriormente con il proprio logo all’interno”. Il nome del Consorzio deve circolare, deve esser visto, e con esso anche la sua attività. Il desiderio sarebbe quello di raccogliere nuove adesioni tra aziende della filiera del caffè: “Alla Convention hanno preso parte nomi molto noti del settore, importanti torrefazioni italiane e aziende produttrici di macchine da caffè, che stanno guardando alla nostra iniziativa e valutando la propria adesione – aggiunge Caballini -. Non puntiamo, però, ad accogliere solo i “grandi”. Vorremo che tutti gli operatori italiani, anche le piccole torrefazioni avessero l’opportunità di unirsi a noi. Proprio per questa ragione alla prossima Assemblea dei Soci, che si svolgerà il 29 maggio a Palazzo Giacomelli, a Treviso, modificheremo le tariffe a beneficio delle aziende con minor fatturato. Contiamo che altri torrefattori si uniscano al nostro sforzo per il riconoscimento di questo prodotto che è italiano e deve restare tale”.

Immagini estratte dal video della RAI Toscana.