Monografie “INDONESIA”

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MEMBRO ICO codice n. 15 Gruppo “Robusta”
SPECIE BOTANICHE Robusta (90%) e Arabica (10%)
SACCHI da 60 kg in juta (tara 1-1,2 kg)
RACCOLTO Robusta tutto l’anno, principalmente da giugno a febbraio
Arabica tutto l’anno a partire da settembre
PORTI DI IMBARCO Panjang, Palembang, Belawan e Suarabaya sono i principali
PRODUZIONE ANNUA* 2018/2019: 9.418
* (x 1000, fonte ICO, anno raccolto da aprile a marzo)

 

Capitale: Giacarta
Lingua parlata: indonesiano
Area totale: 1.904.569 km²
Moneta: Rupia indonesiana (IDR)
PIL: totale 878 536 milioni di $ Pro capite $ 11 126
Paesi confinanti: Malaysia, Papua Nuova Guinea e Timor Est

Secondo una leggenda, molti secoli fa in Arabia Saudita, un indiano chiamato Baba Budan rubò di nascosto dei semi di caffè e li portò nel suo paese dove cominciò a coltivarli.
Uno di questi semi, si dice, fu tra quelli che vennero importati in Indonesia per avviarne la produzione. Leggende a parte, ciò che è certo è che il caffè in Indonesia fu introdotto dagli olandesi nel diciassettesimo secolo e queste isole furono i primi territori al mondo in cui il caffè, importato dal suo luogo d’origine (l’Africa), venne coltivato su larga scala.
La produzione, che si concentrò inizialmente sulla qualità Arabica, si sviluppò in maniera straordinaria grazie a condizioni climatiche molto favorevoli e alle caratteristiche del suolo ricco e vulcanico; così l’Indonesia divenne ben presto il primo produttore a livello mondiale. Purtroppo alla fine del 1800, le piantagioni vennero distrutte dalla “ruggine del caffè”, una delle malattie più devastanti per queste piante, provocata dal fungo “hemileia vastatrix” facendo scomparire quasi completamente dal mercato il caffè indonesiano. Dovendo trovare in fretta un rimedio, i proprietari delle piantagioni passarono alla meno vulnerabile qualità Robusta.
Fu solo in seguito alla proclamazione della Repubblica Indonesiana nel 1950 ed alla conseguente nazionalizzazione della produzione che il governo decise di ripristinare le antiche piantagioni di Arabica.
Oggi l’Indonesia è il quarto produttore a livello mondiale e il secondo del continente asiatico dopo il Vietnam, ma la qualità Arabica rappresenta solo il 10% della produzione totale.
La particolarità dei caffè indonesiani è che presentano caratteristiche molto diverse tra loro, dal momento che vengono coltivati in isole diverse, ognuna con delle peculiarità specifiche e notevoli differenze di clima, terreno e altitudine.

TRADIZIONE E CAFFÈ
Il 90% degli indonesiani segue la religione islamica, che sappiamo essere da sempre molto legata al caffè nei suoi rituali.
Uno di questi è la cerimonia funebre (Ngrim leluhur), funzione tradizionale sacra della cultura indonesiana che accompagna la sepoltura del defunto nel suo viaggio verso l’ultraterreno. Assieme alla benedizione della salma celebrata con petali di rose e l’accensione di incensi profumati viene fatta da parte dei familiari un’offerta votiva che solitamente consiste in un pugno di riso, della frutta fresca, caffè e kretek (tipiche sigarette indonesiane fatte con una miscela di tabacco e chiodi di garofano triturati).
Il consumo quotidiano della bevanda segue anch’esso una precisa preparazione e viene servita nei kopi warung, i tipici caffè di strada indonesiani, in bicchieri di vetro chiamati gelas, simili a dei boccali di birra. Il tutto viene eseguito di fronte al pubblico che inganna il tempo d’attesa leggendo il giornale, chiacchierando col vicino o sgranocchiando qualche dolce tipico.
Altra preparazione molto tradizionale in tutta l’Indonesia è il Kopi Susu, molto simile la Ca Phe Da in Vietnam, solo nella versione calda. Si prepara un bicchiere di vetro con una base di latte condensato sopra la quale si versa il caffè caldo andando a creare due strati distinti, poi sarà sufficiente mescolare bene il prodotto prima di consumarlo.

 

SUMATRA MANDHELING gr.1

LAVORAZIONE: lavato – wet hulled (questa lavorazione che in lingua locale viene chiamata Giling Basah si contraddistingue per il fatto che il pergamino viene rimosso quando il caffè è ancora piuttosto fresco. L’asciugatura viene quindi terminata quando il caffè è in grano verde.
ZONA DI PRODUZIONE: Nord Sumatra, nella zona di Aceh
ALTITUDINE: 1600-1800 metri
CRIVELLO: 16/18
COLORE: verde brillante
DIFETTI: al massimo 11 in un campione da 300gr
TOSTATURA: una tostatura City più chiara farà emergere sentori più fruttati soprattutto di agrumi, una Full City più spinta ne risalterà la corposità e note di caramello.

PROFILO IN TAZZA:
AROMA: speziato (pesca, albicocca, arancia)
GUSTO: cioccolato, pompelmo e caramello
ACIDITÀ: media, prevalentemente lattica e malica
CORPO: vellutato e morbido
RETROGUSTO: delicato di frutta secca, buccia d’arancia e cacao amaro

CURIOSITÀ
Il termine Mandheling che dà il nome ad uno dei caffè più pregiati dell’isola di Sumatra altro non è che la storpiatura della parola Mandailing, gruppo etnico che risiede nella parte settentrionale dell’isola.
Un curioso aneddoto è legato all’attribuzione di questo nome a questo particolare caffè. Si dice infatti che durante l’occupazione giapponese dell’isola, un gruppo di soldati capitò all’interno di un locale e bevve dell’ottimo caffè.
Alla loro domanda su che tipo di caffè fosse, il proprietario fraintese la domanda pensando che i militari chiedessero chi fosse lui e questi rispose “Mandailing”, la sua etnia di appartenenza. Al termine della guerra uno dei soldati entrò in contatto con un broker di Sumatra e chiese se fosse disponibile sul mercato il caffè Mandheling. Questo ovviamente gli rispose di sì e gliene consegnò ben 15 tonnellate quell’anno.
Così si dice nacque il mito di uno dei caffè indonesiani più richiesti al giorno d’oggi.

 

Rubrica a cura di
Alberto Polojac