“Tra normative UE e FDA, test di migrazione e nuove soluzioni eco-compatibili: come la tecnologia degli adesivi sta rivoluzionando il packaging di alimenti e cosmetici”
• NOTIZIARIO TORREFATTORI, luglio 2025, autore Marco Valerio Francone – Pt. 2•
In questa seconda parte dell’articolo ci proponiamo di fornire un’analisi dettagliata delle normative USA (FDA) ed internazionali, insieme a considerazioni tecnico-scientifiche relative agli adesivi utilizzati negli imballaggi alimentari e per prodotti di cura personale. L’obiettivo è offrire, alla data attuale, una comprensione approfondita dei requisiti legali, delle tipologie di adesivi disponibili, dei metodi di test e valutazione della conformità, e delle migliori pratiche per garantire la sicurezza dei consumatori e la conformità normativa. Inoltre, si esploreranno le tendenze emergenti in termini di sostenibilità ambientale e innovazione tecnologica, in risposta alla crescente domanda di soluzioni di imballaggio eco-compatibili.
Il focus maggiore sarà verso due macro norme quadro ovvero:
- Regolamento (CE) n. 1935/2004 per il mercato UE (Vedi Parte 1)
- 21 CFR § 175.105 della FDA per il mercato USA
Entrambi stabiliscono i requisiti fondamentali per gli adesivi alimentari, tuttavia si evidenzia da subito come la sicurezza sia garantita principalmente attraverso due approcci:
- la separazione fisica mediante barriera funzionale o la limitazione della migrazione a livelli trascurabili;
- i test di migrazione rappresentano lo strumento principale per la valutazione della conformità, considerando le complesse interazioni tra l’adesivo, i substrati e gli alimenti.
Inoltre, le diverse normative affrontano il tema della sicurezza degli adesivi, quali sono le proprietà chimico-fisiche rilevanti per le diverse applicazioni, quali metodologie di test vengono utilizzate per dimostrare la conformità.
Negli ultimi anni, il settore ha assistito a un’evoluzione significativa, guidata non solo dalle innovazioni tecnologiche ma anche da una crescente consapevolezza ambientale e da un inasprimento delle normative. Questo ha portato allo sviluppo di adesivi più sicuri, sostenibili ed efficienti, in grado di soddisfare le esigenze sempre più complesse del mercato. Allo stesso tempo, la globalizzazione del commercio ha reso necessaria una maggiore armonizzazione delle normative tra diverse giurisdizioni, sebbene permangano differenze significative che i produttori devono navigare con attenzione.
Quadro normativo per adesivi in imballaggi alimentari
Il quadro normativo che regola l’utilizzo degli adesivi negli imballaggi alimentari è complesso e con differenze significative tra le diverse giurisdizioni. La comprensione di questo tema è fondamentale per i produttori di adesivi e di imballaggi, nonché per le aziende alimentari che utilizzano tali imballaggi.
Normativa USA (FDA)
Negli Stati Uniti, la Food and Drug Administration (FDA) regola l’uso degli adesivi negli imballaggi alimentari principalmente attraverso il Codice dei Regolamenti Federali, Titolo 21, Parte 175, Sezione 105 (21 CFR § 175.105). Questo sistema normativo differisce per struttura e approccio da quello europeo, ma condivide l’obiettivo fondamentale di garantire la sicurezza dei consumatori.
Come riportato dalla fonte Cornell Law School, questa normativa stabilisce le condizioni in cui gli adesivi possono essere utilizzati in modo sicuro come componenti di articoli destinati all’imballaggio, al trasporto o alla conservazione di alimenti. Le condizioni principali sono:
- l’adesivo deve essere preparato da una o più delle sostanze opzionali elencate nel paragrafo (c) della sezione, soggette a eventuali limitazioni prescritte;
- l’adesivo deve essere: separato dagli alimenti da una barriera funzionale, oppure utilizzato soggetto a limitazioni aggiuntive, differenziate per alimenti secchi e alimenti grassi o acquosi.
Per gli alimenti secchi, la quantità di adesivo che entra in contatto con l’alimento non deve superare i limiti di buona pratica di fabbricazione. Per gli alimenti grassi e acquosi, la quantità di adesivo che entra in contatto con l’alimento non deve superare la quantità in tracce che può verificarsi nelle giunture e nei punti di esposizione tra i laminati di imballaggio, entro i limiti di buona pratica di fabbricazione.
Inoltre, in condizioni normali di utilizzo, le giunture o i laminati dell’imballaggio devono rimanere saldamente incollati senza separazione visibile. Questa disposizione garantisce non solo la sicurezza alimentare, ma anche l’integrità e la funzionalità dell’imballaggio durante tutto il suo ciclo di vita.
La normativa FDA richiede anche che l’etichetta del contenitore di adesivo finito rechi la dicitura “food-packaging adhesive” (adesivo per imballaggi alimentari) per garantire un utilizzo sicuro. Questa etichettatura aiuta a prevenire l’uso improprio di adesivi non adatti per applicazioni alimentari e facilita la tracciabilità lungo la catena di approvvigionamento.
Il paragrafo (c) della sezione 175.105 elenca le sostanze opzionali che possono essere utilizzate nella formulazione degli adesivi, che includono:
- sostanze generalmente riconosciute come sicure per l’uso negli alimenti o negli imballaggi alimentari;
- sostanze autorizzate per l’uso negli adesivi da precedente sanzione o approvazione;
- sostanze aromatizzanti autorizzate per l’uso negli alimenti, a condizione che tali sostanze siano volatilizzate dagli adesivi durante il processo di fabbricazione dell’imballaggio;
- additivi coloranti approvati per l’uso negli alimenti;
- altre sostanze autorizzate per l’uso negli adesivi da altri regolamenti.
Questo approccio basato su un elenco positivo di sostanze approvate è simile a quello adottato in Europa per i materiali plastici, ma si applica specificamente agli adesivi per imballaggi alimentari. L’elenco è periodicamente aggiornato per includere nuove sostanze che sono state valutate e considerate sicure per l’uso previsto.
È importante notare che la FDA adotta un approccio basato sul rischio per la regolamentazione dei materiali a contatto con gli alimenti, considerando fattori come la natura e la quantità della migrazione, la tossicità delle sostanze che migrano, e l’esposizione prevista del consumatore. Questo approccio consente una certa flessibilità nell’uso di adesivi negli imballaggi alimentari, purché la sicurezza sia adeguatamente dimostrata.
Altri Quadri Normativi Internazionali
Oltre alle normative dell’UE e degli Stati Uniti, esistono altri importanti quadri normativi internazionali che regolano l’uso degli adesivi negli imballaggi alimentari. Questi quadri normativi variano significativamente in termini di approccio, rigore e requisiti specifici, riflettendo le diverse priorità e tradizioni regolatorie nei vari paesi.
Un esempio significativo è rappresentato dalle normative del Bundesinstitut für Risikobewertung (BfR) in Germania, il cui schema di lavoro è stato adottato in molti paesi come modello per testare le soluzioni di etichettatura, come indicato da LG Business Systems.
Il BfR, o Istituto Federale Tedesco per la Valutazione del Rischio è un’autorità scientifica rispettata a livello internazionale che fornisce valutazioni del rischio e raccomandazioni per la sicurezza alimentare e dei materiali a contatto con gli alimenti.
Secondo il BfR, gli adesivi devono essere definiti in base alla categoria di conformità, e gli istituti di test indipendenti devono eseguire procedure di test specifiche.
È interessante notare, come riportato da LG Business Systems che esiste una stretta relazione tra le normative FDA e BfR, tanto che “dove le normative FDA sono applicabili, anche il BfR è spesso riconosciuto“. Questa sovrapposizione facilita la commercializzazione internazionale di prodotti conformi a uno o entrambi questi standard, riducendo la necessità di test e certificazioni multiple per i mercati statunitense ed europeo.
Altri paesi hanno sviluppato normative specifiche per gli adesivi a contatto con gli alimenti, spesso basandosi sui modelli dell’UE, degli Stati Uniti o della Germania, ma adattandoli alle specifiche esigenze e contesti nazionali.
Ad esempio, il Giappone ha il suo sistema di regolamentazione per i materiali a contatto con gli alimenti, che include disposizioni per gli adesivi. Allo stesso modo, la Cina, l’Australia, il Canada e molti altri paesi hanno sviluppato i propri quadri normativi, che possono presentare differenze significative rispetto a quelli dell’UE o degli Stati Uniti.
Questo mosaico di normative rappresenta una sfida per i produttori che operano a livello globale, che devono navigare in un complesso panorama di requisiti diversi e talvolta contrastanti. Per affrontare questa sfida, molte aziende adottano un approccio basato sul “minimo comune denominatore”, formulando i loro prodotti per soddisfare i requisiti più stringenti tra tutte le giurisdizioni in cui intendono commercializzare.