Nuova proposta di regolamento (UE) sugli imballaggi

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“22 novembre 2023. Il Consiglio e il Parlamento europeo raggiungono un accordo provvisorio per rendere gli imballaggi più sostenibili e ridurre i rifiuti di imballaggio nell’UE”

• NOTIZIARIO TORREFATTORI, aprile 2024, autore Marco Valerio Francone • 

PPWR – Packaging and Packaging Waste Regulation. Torniamo a parlare di imballaggi e rifiuti da imballaggio, in particolare sulla nuova proposta di Regolamento che il Consiglio ed il Parlamento UE hanno approvato il 22 novembre 2023, ufficializzando le proprie posizioni sulla proposta del dicembre 2023. Questa si basa su una nuova visione della Commissione ovvero quella di valutare l’intero ciclo di vita dell’imballaggio da un punto di vista della sicurezza (food safety), della sostenibilità (sustainability) e della comunicazione al consumatore (attore debole della filiera).
La nuova proposta di regolamento sul PPWR – Packaging and Packaging Waste Regulation, rappresenta quindi un passo avanti verso un mercato, quello degli imballaggi, che per la UE è un grande business, ma che deve essere progressivamente orientato verso una sostenibilità reale dal produttore fino al consumatore finale. Tutto questo si inserisce in un quadro molto più ampio e noto come Green-Deal UE che mira a proteggere l’ambiente, incentivare prassi di riutilizzo dei materiali e ridurre l’impatto finale per rendere tutto il mercato più efficiente. Obiettivo finale del Green-Deal: raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

Quali sono le novità?
Facciamo alcuni passi indietro. È da considerate infatti che il PPWR è già stato sottoposto ad analisi da ben 4 commissioni parlamentari:

  • IMCO (Internal Market and Consumer Protection),
  • AGRI (Agriculture and Rural Development),
  • ITRE (Industry, Research and Energy)
  • ENVI (Environment, Public Health and Food Safety).

Tutte specializzate nel proprio settore, alcune di queste hanno singolarmente proposto alcune modifiche sull’impatto del mercato, sulla sicurezza del packaging e sulla sostenibilità. Le maggiori sono state:

  • l’esenzione dagli obblighi di riutilizzo per i Paesi che dimostrano di aver raggiunto i target europei di riciclo fissati per il 2025 – sottoposta dalla ITRE (Industry, Research and Energy)
  • modifiche di impatto ambientale (riassunte poi sotto) – sottoposte dalla ENVI (Environment, Public Health and Food Safety).

La nuova proposta di regolamento (UE) sugli imballaggi ha quindi raccolto queste valutazioni ed ha confermato la necessità di una revisione degli attuali Regolamento (UE) 2019/1020, della Direttiva (UE) 2019/904 e dell’abolizione della Direttiva 94/62/CE.

Perché queste modifiche?
Se facciamo un salto nel passato, è doveroso annoverare che la direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio è stata adottata per la prima volta nel 1994. Da quel momento è stata più volte oggetto di attenzione e modifica a fronte dell’evoluzione scientifica e del mercato.
Il punto focale, però, è che il mercato degli imballaggi nel tempo si è molto trasformato e oggi in UE, ma non solo, rappresenta un grande business dove volumi materiali ed economici devono confrontarsi con una logica di sostenibilità che incontra anche le esigenze ambientali.
La direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio è stata concepita proprio per garantire regole verso gli imballaggi immessi sul mercato ed in particolare per prevenire e gestire i conseguenti rifiuti.
Tuttavia, dal 1994 ad oggi è stato osservato come la Direttiva non sia riuscita a raggiungere gli obiettivi desiderati ovvero una forte riduzione dell’impatto ambientale.
Questo non tanto per l’assenza di regole e/o principi, ma soprattutto per l’evoluzione del mercato stesso che ha mostrato un quantitativo sempre maggiore di imballaggi in circolazione ad un tasso che oggi è superiore al tasso di riciclo stesso.
Carta e cartone sono i primi tra i materiali di scarto degli imballaggi che contribuiscono con 34 milioni di tonnellate al totale dei rifiuti generati nel 2021.
Inoltre, la cultura del consumatore verso imballaggi monouso, la scarsa propensione all’adozione di contenuti riciclati e una bassa capacità di riutilizzo dell’imballo, stanno vanificando gli sforzi dell’Unione Europea nel raggiungere gli obiettivi attesi.

I nuovi obiettivi della proposta
La nuova proposta di regolamento (UE) sugli imballaggi (PPWR – Packaging and Packaging Waste Regulation) ha lo scopo di ridurre significativamente i rifiuti da imballaggio e stabilisce nuovi limiti verso la presenza di contaminanti (il divieto progressivo all’utilizzo e presenza di PFASs), obiettivi vincolanti per favorire il riutilizzo dei materiali (sostituzione e passaggio da imballi monouso a imballi che possano essere riutilizzati e/o la riduzione al minimo di imballaggio stesso) e criteri per incentivare maggiormente il differenziamento della raccolta differenziata degli imballaggi.

Di seguito un breve schema delle modifiche:

1) Riduzione degli imballaggi e divieto di imballaggi specifici
Per imballaggi specifici sono intesi quelli che possono essere evitabili: es. flaconi di shampoo, imballaggi in miniatura, imballi monouso nel canale Ho.Re.Ca. [N.D]

2) Riutilizzo e ricarica
La proposta mira a diminuire drasticamente imballi monouso favorendo una cultura del recupero e riutilizzo del packaging.
Questa proposta è rivolta soprattutto alle aziende che dovranno prevedere sistemi di riutilizzo o ricarica (es. detergenti o prodotti personal care) o sistemi di deposito e restituzione (es. olii alimentari)

3) Riduzione degli imballaggi pro-capite entro il 2040
Il target di riduzione è fissato a -15% pro capite per Stato membro entro il 2040, rispetto ai dati del 2018 attraverso una riduzione graduale:

4) Utilizzo di imballaggi con impatti più sostenibili
La scelta da parte non solo dei consumatori, ma anche da parte dell’industria avrà sempre più un impatto sulla filiera e sulla quantità di imballaggi in circolazione.
In tal senso la nuova proposta stabilisce chiari obiettivi per il contenuto di materiale riciclato e recuperato dai rifiuti di plastica post-consumo:

 

Problematiche di sicurezza alimentare
Arriviamo ad un punto dolente: la sicurezza alimentare del packaging alimentare. La nuova proposta di regolamento sul PPWR – Packaging and Packaging Waste Regulation sancisce un punto di forte impatto sulla sostenibilità come la necessità da parte delle aziende di operarsi verso una progressiva sostituzione di imballaggi monouso e verso un concetto di imballaggio riutilizzabile.

Un punto sostanziale per la sicurezza alimentare
Un imballaggio riutilizzabile deve avere caratteristiche strutturali e compositive differenti, resistenti a cicli di vita diversi e soprattutto capaci di limitare/evitare migrazioni verso l’alimento.
Questo aspetto si unisce ad un ulteriore fattore ossia quello di possedere ed avere sotto controllo un processo di “recupero” dell’imballaggio da un punto di vista di sicurezza alimentare e cioè il processo di sanificazione e sterilizzazione.
Come fare: attraverso un preciso assessment del prodotto finito, del suo utilizzo previsto e attraverso uno studio profondo dei potenziali pericoli e valutazione dei rischi.

Conclusioni e valutazioni
La nuova proposta di regolamento sul PPWR stabilisce traguardi ambiziosi che si orientano verso diversi aspetti, tutti importanti e dove è richiesta professionalità. Le richieste arrivano dal connubio di 4 commissioni parlamentari (IMCO, AGRI, ITRE, ENVI) e si possono riassumere in pochi ma sostanziali punti:

  • Gestione consapevole del packaging
  • Sicurezza del packaging
  • Comunicazione efficace del packaging (Etichettatura)
  • Scelte d’acquisto più sostenibili