“Poste le basi per un gemellaggio strategico tra le due città caffeicole”
• NOTIZIARIO TORREFATTORI, maggio 2017, autore F.M. •
Si dice sempre che la premessa per una buona relazione è avere molti interessi in comune. Quelli tra Trieste e Manizales, città colombiana di 400.000 abitanti che sorge a un’altitudine di 2.160 metri, sono molteplici e non riguardano solo la parte puramente commerciale legata al mondo del caffè.
Nel corso della missione istituzionale e imprenditoriale organizzata dall’Associazione Caffè Trieste 1891 che si è tenuta a metà marzo scorso, un gruppo di imprenditori triestini ha potuto conoscere e apprezzare i diversi aspetti che fanno del capoluogo della regione di Caldas, territorio fertile che sorge a nord del cosiddetto Eje Cafetero (Asse del caffè), un ottimo partner con cui avviare collaborazioni su diversi fronti.
“Questa missione nasce dalla massiccia rappresentanza del Comune di Manizales con la Regione di Caldas e la Federazione dei Commercianti alla fiera TriestEspresso Expo 2016” ci racconta Fabrizio Polojaz, presidente dell’Associazione Caffè Trieste 1891 “che ha posto le basi per l’avvio di un percorso che si articola su 3 principali pilastri: istituzionale, commerciale, formativo”.
Per quanto riguarda il lato istituzionale, pur non avendo potuto partecipare alla missione, il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, ha recentemente confermato l’intenzione di avviare la complicata procedura che porterà al gemellaggio di Trieste con Manizales. “Sarebbe il secondo gemellaggio della nostra città con un’altra località legata al caffè, dopo quello con Santos, Brasile, istituito già negli anni ’70”, ci illustra Fabrizio Polojaz “e sarebbe un ulteriore collegamento tra una capitale produttiva e Trieste, capitale della trasformazione e dell’espresso”. Gemellaggio che potrebbe generare anche nuovi scambi culturali e turistici.
Dal punto di vista commerciale, le attività future verranno portate avanti grazie all’accordo tra Fenalco e Confcommercio Trieste (già siglato lo scorso anno durante la kermesse triestina) e intanto questa missione ha permesso di conoscere da vicino le caratteristiche del prodotto locale.
Interessante è l’analisi fatta da Omar Zidarich, presidente del Consorzio Torrefattori delle Tre Venezie: “Uno degli output della missione è stato anche verificare la situazione delle piantagioni nella regione di Caldas. Anche se qualche mese fa si parlava di volatilità di prezzi e incertezza sul raccolto, posso dire che lì non ci sono crisi di prodotto ma si prevede un aumento della produzione. Anche dal punto di vista qualitativo, il problema della roja è stato superato grazie a degli innesti. Per i torrefattori interessati al settore bio, inoltre, posso garantire che in questa regione tutto è realizzato secondo gli standard internazionali e non sono usate sostanze chimiche”.
Il lato formativo seguirà due percorsi: il primo per studenti, grazie alla collaborazione tra alcuni istituti superiori e i dipartimenti di Agraria dell’Università di Caldas e dell’Università di Udine, mentre il secondo percorso sarà dedicato agli operatori di settore. “Nel primo caso si avvieranno collaborazioni in ambito ricerca ma anche scambi studenteschi e stage formativi”, dice Fabrizio Polojaz “mentre per chi opera nella filiera del caffè punteremo alla formazione su assaggio e valutazione, per migliorare qualitativamente il loro prodotto e preparare le loro imprese e produttori a valorizzare la materia prima e adeguarla al mercato e all’uso italiano”.
Manizales è chiamata anche “La ciudad de las puertas abiertas” per lo spiccato senso di ospitalità, altro tratto che la accomuna a Trieste, crocevia di culture che ha fatto dell’apertura e dello scambio tra popoli uno dei suoi punti di forza e di pregio.