Formazione continua: costo o investimento?

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“La scelta di un docente qualificato come opportunità strategica”

• NOTIZIARIO TORREFATTORI, ottobre 2023, autore Marco Valerio Francone • 

La formazione continua è uno dei requisiti che molti standard volontari come ad esempio BRCGS e IFS, inseriscono nei loro protocolli. Ma cosa significa davvero “formazione continua” e soprattutto come può questo processo diventare un investimento strategico?
Ne parliamo in questo articolo dove a differenza di altre pubblicazioni, analizzeremo assieme non solo come formarsi correttamente ma anche e in modo specifico, come selezionare i formatori più “efficaci in rapporto al vostro obiettivo”.

Perché investire sulle risorse umane
Iniziamo da questa frase che spesso ripeto ai miei corsi: “ogni azienda, anche la più tecnologica, sarà sempre formata da persone”. È vero! Le persone saranno sempre quel valor aggiunto del nostro business. In un futuro molto più vicino di quello che pensiamo, saremo affiancati dalla IA ma anche questa tecnologia “apprende” da noi stessi… quindi ciò che ho affermato prima ha comunque una sua valenza passata, presente e futura. Investire nella crescita delle risorse interne è un percorso che porterà sempre a vantaggi nel lungo termine e non parliamo solo di formazione, ma soprattutto di metodologia applicativa ed efficienza operativa.
Questo significa progettare i percorsi di crescita, stabilire degli obiettivi, imparare a comunicare in modo efficiente e trasferire metodologie efficaci.

Come investire sulle risorse
Una volta convinti che investire sulle risorse umane è la strada che porta al miglioramento, dobbiamo capire come è possibile farlo in modo sostenibile. Chiariamo subito una cosa: investire sulle risorse umane non significa assumere un esercito di persone! Al contrario, significa ridurre le figure, massimizzandone le competenze.
La prima cosa intelligente da fare è stabilire degli obiettivi chiari e renderli consci allo staff.
La seconda cosa è creare un percorso di formazione chiaro e che porti a questi obiettivi nel modo e nei tempi stabiliti. Qui è dove le aziende risultano spesso meno virtuose e dove sprecano risorse. Fatevi questa domanda molto semplice analizzando le singole parole: “Avete comunicato chiaramente il percorso strategico di formazione finalizzato a raggiungere l’obiettivo che vi siete posti nei tempi stabiliti?”
Se avete risposto correttamente a questa domanda smettete di leggere questo articolo, state perdendo solo tempo. Se non sai darti una risposta… continua a leggere.

Competenza, il termine più inflazionato
Sapete bene cosa significa competenza giusto? Competenza è il connubio fra formazione ed esperienza. Facile no?
E allora come mai io, dopo quasi 20 anni di lavoro nel settore alimentare e del packaging alimentare, continuo ad aver timore di definirmi competente? …e infatti non dico di esserlo.
E come mai figure neo-laureate o con 2 anni di esperienza all’attivo a volte in contesti di dubbia professionalità, si definiscono “competente in…”?
Tutto questo per arrivare al concetto di formazione continua: non saremo mai competenti nei nostri lavori perché le aziende evolvono, i mercati e le tecnologie cambiano (molto velocemente) e quindi la nostra “esperienza” non sarà mai abbastanza.
E allora cosa fare?
Investire sulle metodologie di formazione, cosa che abbiamo fatto in MV Academy dove abbiamo creato un polo di confronto fra noi consulenti e le aziende. È poco utile in un contesto aziendale e produttivo formare professori, intesi come persone decisamente “conoscenti” ma poco “pratiche”, meglio formare figure che portino vantaggi in campo e questo può essere fatto solo attraverso formazioni continue (conoscenza) unite all’esperienza in campo, e momenti di Hotpost-training.

La scelta del docente
Arriviamo a un tema cruciale. Vi piace spendere soldi e non ottenere risultati? …a me personalmente no, ma credo che la visione sia comune, soprattutto se siete un imprenditore.
Allora la domanda che dovete farvi è: ho frequentato corsi, investendo il mio tempo, ottenendo un ritorno reale? Se la risposta è no, è un problema. Sempre per esperienza personale, definisco un corso con un buon “feedback” quando il grado di apprendimento è nella fascia 10-30%.
Meno del 10% significa che o sapevo tutto (e allora perché ho frequentato il corso) oppure che il docente… non era un docente ma un buon marketer.
Più del 30%? O si tratta per me di un nuovo argomento in generale oppure devo verificare bene le fonti e le informazioni ricevute. Il punto però è questo: prima di frequentare un corso andate a vedere chi è il docente e soprattutto
1) che esperienza ha, non quali titoli ma quale esperienza possiede!
2) per chi lavora o ha lavorato in passato
3) se ha qualche accreditamento degno di nota
Figure professionali che operano in contesti di alto livello cosa vi porteranno davvero in aula? Esperienza in campo di alto livello. Quella ha valore! È l’esperienza in campo che fa la differenza.

BRCGS e docente ATP
Altro tema forte è la qualifica del docente e prendo ad esempio quella di BRCGS. Per coloro che sono certificati BRCGS sapete bene che esistono gli ATP (Approved Training Partner) ovvero i docenti che hanno seguito un preciso percorso di formazione in BRCGS e che possono erogare corso ufficiali BRCGS. L’ accreditamento del docente è molto importante soprattutto in contesti internazionali.
I corsi erogati da personale docente non accreditato agli occhi di molti retailers e anche molti clienti di alto profilo equivalgono a due pensieri riassunti di seguito:
a) Il mio fornitore non ha capito l’importanza di un percorso formativo qualificato in ambito di sicurezza alimentare o del packaging alimentare (ergo: a cascata non ha le conoscenze specifiche per assicurarmi i canoni di sicurezza da me richiesti);
b) se l’approccio alle basi (ovvero alla formazione) è quella di prediligere il foglio di carta alla sostanza, perché io cliente, devo investire su questo fornitore?
Sembrerà inverosimile ma invece è un approccio molto reale.

Conclusioni
Se pensate di essere arrivati alla vetta… beh vi sbaglierete sempre.
Se pensate di aver investito già tanto nelle risorse interne, beh guardate ai numeri della vostra crescita ma non a quelli economici bensì quelli legati al vostro tempo libero.
Se pensate di saperne abbastanza, allora confrontatevi con docenti preparati e qualificati.
Se pensate o sapete di non avere le risorse necessarie per arrivare ai vostri obiettivi, allora massimizzate ciò che avete e giocate sul tempo.
Cercate l’eccellenza perché, anche se a piccoli, passi vi accrescerà sempre. Oggi le migliori aziende sono quelle che hanno puntato in passato sulla continua formazione delle proprie risorse, basando i propri percorsi sulle competenze che servono davvero.
Investire economicamente in un percorso formativo “valido” non è uno spreco bensì un modo per sprecare meno.