L’espresso italiano tradizionale verso la tutela dell’Unesco

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“Al via nei prossimi mesi una campagna di informazione sull’argomento”

 NOTIZIARIO TORREFATTORI, novembre 2016, autore Mattia Assandri • 

L’espresso italiano tradizionale compie un ulteriore passo avanti lungo la strada per ottenere la certificazione di “Patrimonio immateriale dell’Unesco”, che garantirebbe maggiori tutele a questo prodotto nato grazie all’ingegno italiano.
I patrimoni immateriali dell’umanità tutelati dall’Unesco sono infatti espressioni della cultura del mondo, che a differenza dei siti patrimonio dell’umanità non rappresentano cose tangibili, ma tradizioni o attività tipiche. E proprio l’assegnazione di questo riconoscimento di tutela al caffè turco ha portato alla nascita del progetto per ottenere l’inserimento dell’espresso tradizionale italiano tra i beni protetti dall’Unesco.

Il procedimento per ottenere un espresso è infatti tipicamente italiano e rappresenta, secondo i sostenitori dell’iniziativa, una tradizione del nostro Paese che va tutelata, al pari della pratica agricola tradizionale di coltivare la “vite ad alberello” da parte della comunità di Pantelleria, la quale ha ottenuto la tutela Unesco nel 2014.
Durante l’ottava edizione di TriestEspresso Expo, la fiera specializzata per operatori di settore dedicata all’espresso, il “Consorzio di tutela dell’espresso tradizionale italiano” ha annunciato quindi il lancio di una campagna di marketing e promozione.


Al momento del Consorzio fanno parte 27 soci, tra cui Inei e Associazione Caffè Trieste, e la domanda per ottenere l’importante riconoscimento è già arrivata agli uffici di competenza, come è stato sottolineato nel corso del convegno “Caffè espresso italiano tradizionale: candidatura a Patrimonio dell’Unesco”, curato da Giorgio Caballini di Sassoferrato, presidente della Dersut Caffè.
Si apre quindi una nuova fase dell’azione volta all’ottenimento dell’importante riconoscimento internazionale, che coinvolgerà non solo gli operatori del caffè ma anche i consumatori.

«A differenza degli altri prodotti che hanno avuto il riconoscimento dell’Unesco, l’espresso ha una diffusione enorme – ha spiegato Caballini di Sassoferrato -, ma ciò che distingue la nostra proposta dalle altre è che contiene anche un capitolato che definisce esattamente i canoni che il prodotto deve rispettare per poter essere considerato espresso italiano tradizionale. Considerando l’adesione al Consorzio del Gruppo Italiano Torrefattori Caffè e dell’Istituto Nazionale Espresso Italiano possiamo senz’altro affermare che la maggior parte dei torrefattori italiani appoggia questa proposta. Si tratta di un progetto a favore dell’intero comparto e non ci sono preclusioni perché per raggiungere l’obiettivo abbiamo bisogno del supporto di tutta la categoria».

Il progetto ha già raccolto numerose adesioni e durante TriestEspresso Expo ha anche attirato l’interesse della Speciality Coffee Association of Europe ed in particolare del suo coordinatore nazionale per l’Italia, Dario Ciarlantini.