MEMBRO ICO codice n. 4 Gruppo “Robusta”
SPECIE BOTANICHE Robusta (85%) e Arabica (15%)
SACCHI da 60 kg in juta (tara 1 kg)
RACCOLTO Principale gennaio-aprile. Secondario maggio-settembre
ESPORTAZIONE da novembre a settembre
PORTI DI IMBARCO Matadi, Mombasa (Kenya) e Dar Es Salaam (Tanzania)
PRODUZIONE ANNUA 360,000 sacchi
Capitale: Kinshasa
Superficie: 2.345.410 km²
Valuta: Franco congolese (CDF)
PIL: totale 42 056 milioni di $ Pro capite $ 499
Paesi confinanti: a nord con la Repubblica Centrafricana, Sudan e la Repubblica del Congo; a est con Uganda, Ruanda, Burundi, e Tanzania; a sud con Zambia e Angola
Gran parte dei Paesi dell’Africa centrale fondano la loro economia su attività agricole e la popolazione impiegata in questo settore costituisce una vasta maggioranza. Non fa eccezione la Repubblica democratica del Congo (ex Zaire) che grazie all’agricoltura sostiene ben 2/3 della popolazione locale. La produzione si divide in prodotti destinati al sostentamento interno e coinvolge circa 4 milioni di famiglie (l’80% della popolazione) mentre una piccola parte dell’attività produttiva, pari a poco più del 3%, viene destinata all’esportazione. La mancanza di strutture adeguate per il trasporto interno e le continue problematiche a livello sociale e politico non hanno mai permesso lo sviluppo di politiche commerciali lungimiranti e tutt’ora questo costituisce uno dei più grossi limiti del Paese.Il caffè è il primo prodotto agricolo del Paese ed il terzo a livello di esportazioni dopo il rame e il petrolio. Nel 1890 il belga Gallain introduce la Coffea canephora congolensis dopo averla studiata e selezionata in un vivaio a Bruxelles. Le prime piantagioni fioriscono nella parte centro-meridionale del paese e le piante risultano essere subito molto produttive e resistenti alla ruggine. Le piantagioni di Arabica vennero invece introdotte successivamente e trovarono il loro habitat ideale nei pressi del lago Kivu, al confine con l’Uganda e il Rwanda a circa 1500 metri di altitudine.
LA CRISI DEL CONGO
Come già accennato, la storia della Repubblica Democratica del Congo è stata molto tribolata dal punto di vista socio-politico, influenzandone di conseguenza l’economia e limitandone lo sviluppo. Nel 1908 il Paese divenne a tutti gli effetti una colonia sotto l’influenza del Belgio, tanto che assunse la denominazione di Congo-Belga.
Durante il secondo conflitto mondiale il Congo venne in contatto con le istanze nazionalistiche delle colonie francesi limitrofe e comparirono i primi movimenti indipendentisti. Con la concessione di alcune riforme principalmente nel settore agricolo, il governo belga tentò di limitare queste spinte autonomiste, emancipando una fascia ristretta della popolazione, i cosiddetti “evoluì” (letteralmente gli evoluti) che affiancarono i belgi anche nella produzione di caffè.
Ma fu dopo aver ottenuto l’indipendenza nel 1960 che cominciarono gli anni bui per il Paese. Il capo di stato maggiore dell’esercito, Mobutu, destituì con un colpo di stato il presidente Kasavubu e raggiunse in breve tempo il potere assoluto.
Nel 1971 lo stato venne ribattezzato Zaire e gran parte delle riforme attuate negli anni precedenti vennero cancellate. Le piantagioni furono nazionalizzate e il Paese prese sempre più una deriva autoritaria godendo soprattutto dell’appoggio dei paesi dell’est Europa.
Con la caduta del muro di Berlino del 1989 e la scomparsa dei suoi storici sostenitori perse la sua forza anche il potere di Mobutu, il quale fu costretto a fuggire in Marocco, lasciando il suo Paese al collasso economico e in guerra civile. I problemi furono tutt’altro che risolti e gli anni che seguirono furono caratterizzati da conflitti sanguinolenti che ancora oggi restano irrisolti.
Il clima politico del Paese risulta, quindi, ancora molto instabile, soprattutto nelle province orientali, dove tra l’altro si concentra maggiormente la produzione di caffè.
CONGO ROBUSTA HTM/NM
LAVORAZIONE: naturale
ZONA DI PRODUZIONE: provincia del Kasai
ALTITUDINE: 600 m
CLASSIFICAZIONE: Hors Type Marchand Natural Moyen
CRIVELLO: 30-45% trattenuto dal crivello 17, 40-45% trattenuto dal crivello 15
DIFETTI: 0,2% grani neri
5,0%grani tarlati
1,3%grani rotti
0,5%grani grigiastri
0,2%corpi estranei
DESCRIZIONE:
Tazza piuttosto legnosa dal corpo pieno e dal retrogusto amaro e molto persistente. Presenta note di pane tostato, nocciola e cioccolato fondente.
Rubrica a cura di
Alberto Polojac