“Emergenza sanitaria. Cosa dobbiamo sapere”
• NOTIZIARIO TORREFATTORI, luglio 2020, autore Marco Valerio Francone •
La sanificazione con ozono come trattamento post Covid19 è un tema di grande interesse in queste settimane.
Viste le domande e la ancora diffusa incertezza, abbiamo deciso di approfondire il tema della sanificazione con ozono come possibile trattamento post covid19.
Innanzitutto, dobbiamo avere bene chiaro che cosa è l’ozono.
L’ozono è una molecola chimica costituita da 3 atomi di ossigeno, questa composizione le attribuisce importanti caratteristiche chimiche quali, una fra tutte, il forte potere ossidante.
Inoltre, se applicato ad agenti inquinanti organici riesce ad ossidarli con relativa facilità rendendoli inefficaci, riesce, inoltre, a trasformare in forma solubile e quindi filtrabile, alcuni componenti inquinanti inorganici.
Come si produce l’ozono?
L’utilizzo dell’ozono come sanificante è un processo che richiede il costante monitoraggio della concentrazione del gas nell’area sottoposta al trattamento in relazione ai parametri di umidità e alla tempistica di azione.
A livello industriale, l’ozono è generato con particolari strumenti, gli ozonizzatori, settati per lo specifico impiego e target.
Questi strumenti sono normati secondo la Direttiva 2014/35/CE, 2014/30/CE relativa alla compatibilità elettromagnetica e la Direttiva 2011/65/CE (RoHS) relativa a specifiche restrizione per sostanze pericolose.
Come viene utilizzato l’ozono
Le proprietà ossidative dell’ozono lo rendono un composto molto utilizzato nelle attività alimentari con il ruolo di disinfettante e sanificante soprattutto per:
- acque (es. acquedotti e piscine);
- aria (spore di muffe e lieviti);
- superfici;
- pallet in legno.
Con parere del 27 ottobre 2010, il Comitato nazionale sicurezza alimentare ha espresso un parare favorevole sui trattamenti di sanificazione con ozono delle camere di stagionatura e/o degli ambienti di stoccaggio in assenza di alimenti.
Solo vantaggi nell’utilizzo dell’ozono?
No, l’utilizzo dell’ozono nei processi di sanificazione e disinfezione introduce anche alcuni importanti svantaggi.
Il Ministero della Salute si è espresso sul tema dell’efficacia dell’ozono contro il Covid 19 con la nota dell’8 maggio 2020, dichiarando che “L’ozono non ha proprietà sterilizzanti propriamente dette”.
Inoltre, l’ozono è ad oggi classificato come sostanza sottoposta a valutazione dal Regolamento 528/2012 come disinfettante per le superfici (PT2 e PT4) e dell’acqua potabile (PT5) e per impiego nelle torri di raffreddamento degli impianti industriali (PT11).
Altri svantaggi legati ai processi di sanificazione con ozono sono:
- Possibili danni verso i materiali: l’ozono deve essere utilizzato previa formazione specifica e con attrezzature idonee.
La sua efficacia dipende molto dalle concentrazioni (spesso elevate) di utilizzo in relazione anche alla specie microbica bersaglio. Ignorando questi dati normalmente si ricorre alla saturazione completa dell’aria, provocando danni indiretti ai materiali e alle superfici soprattutto a base metallica, pvc e alle componenti elettroniche. - Tempi di azione: la sanificazione con ozono richiede un tempo elevato che poco si presta alle normali procedure di gestione richieste dal settore alimentare.
Le concentrazioni necessarie per ottenere una inattivazione completa dei microrganismi e virus, infatti, sono molto più elevate rispetto ai normali prodotti comunemente utilizzati. - Contatto con il personale: nelle aree sottoposte a trattamento non devono sostare o transitare persone senza opportuni DIP.
Questa limitazione deve essere osservata per un tempo post-trattamento variabile dalla concentrazione e dalle caratteristiche dell’ambiente stesso.
Infine, a livello medico, l’uso intensivo di ozono dimostra possibili rischi per la salute del personale quali, ad esempio, effetti negativi sulle mucose oculari e sulle prime vie respiratorie, ma anche il possibile peggioramento di deficit polmonari già compromessi.
Attualmente, quindi, l’ozono rimane utilizzabile per la sanificazione nei processi di pulizia approfondita, ma deve essere realizzato da personale appositamente formato e fornito di specifici DIP.
Utilizzo dell’ozono come agente disinfettante e disinfestante
L’ozono resta, tuttavia, un composto con elevate caratteristiche battericida, fungicida e inattivante dei virus. Normalmente la sua capacità di azione (spettro) è mediamente più elevato rispetto ai normali disinfettanti.
Per quanto riguarda i microrganismi l’ozono agisce con più efficacia su Gram positivi mentre i Gram-negativi sono meno sensibili.
La causa sarebbe da attribuire alla sua azione di perossidasi lipidica che agisce quindi in modo diverso a seconda del batterio. I batteri sporigeni hanno maggiore resistenza dei non sporigeni.
Per quanto riguarda i virus, invece, non vi sono studi approfonditi come quelli per i batteri, tuttavia l’azione dell’ozono risulta efficace ma a concentrazioni superiori rispetto a quella necessaria per i batteri.
La sua azione non elimina il virus, ma lo inattiva (differenza con i batteri) mediante ossidazione dei recettori virali specifici necessari al link con la parete cellulare ospite (questo provoca il blocco dell’attività di replicazione virale per eliminazione della fase di contatto ed iniezione del corredo virale nella cellula). Inoltre, è stato dimostrato che virus provvisti di membrana lipidica sono più sensibili di quelli che ne sono sprovvisti.