“Tradizione, aggiornamento, partecipazione: caffè a Messina dal 1870”
• L’antica torrefazione BARBERA • NOTIZIARIO TORREFATTORI, marzo 2020, autore Alberto Medda Costella •
“La famiglia di torrefattori più antica d’Italia. Dal 1870 a Messina”, leggiamo in una locandina della torrefazione Barbera. Quest’anno sono 150 anni di lavoro e di esperienza, lunghi quasi come l’Unità d’Italia. Ed è proprio nel quadro di unificazione nazionale dello stato italiano che si inserisce la storia di questa torrefazione siciliana.
Domenico, il fondatore, era uno di quei ventimila ragazzi, che, con spirito di avventura, salpò alla volta della Sicilia, a sostegno di Giuseppe Garibaldi e dei Mille sbarcati a Marsala nel 1860, per indurre la popolazione locale a sollevarsi contro il governo borbonico, e unire così l’isola, e il sud della penisola, al nascente stato italiano.
Era partito dal Piemonte Domenico, per poi fermarsi nella città dello stretto. “A Messina, trovò l’amore ed evidentemente la fortuna. Ed avvia la prima drogheria con l’importazione di prodotti coloniali”, spiega Vittorio Barbera, trentuno anni, sesta generazione in azienda.
Oggi a capo della torrefazione ci sono i fratelli Antonio e Francesco, rispettivamente presidente e amministratore delegato, ma, è con Vittorio, e le sue cugine, Alessandra e Federica, che si guarda al futuro. “Il ricambio generazionale viene gestito vita natural durante. È un percorso in itinere. Il passaggio si completa quando la generazione precedente esce. Mentre un’altra inizia ad affacciarsi: Ginevra, la figlia di Federica, già gioca con le capsule.
Noi della sesta generazione fin da piccoli abbiamo respirato l’aria del caffè. Andavamo in azienda col nonno. Ma è stato così anche per mio papà e mio zio.
Personalmente sono stato introdotto in azienda nel modo più romantico: il primo vero approccio è stato in occasione della visita, insieme a mio padre, di una piantagione in India. Avevo poco più di vent’anni ed è lì che ho iniziato ad appassionarmi”, riprende Vittorio.
La torrefazione, nell’arco della sua lunga storia, ha conosciuto le vecchie metodologie di tostatura, tra cui quella a conduzione. Il calore veniva trasmesso in modo diretto, con fiamma al tamburo rotante. “Oggi avviene tutto in modo diverso”, precisa Vittorio. “Non più per contatto, ma attraverso un flusso di aria generato da un forno e un tamburo rotante che permette di tostare il chicco in modo omogeneo”.
Nonostante l’apertura del laboratorio nel 1995, quando in pochi pensavano a una sua presenza e utilità, e tecniche all’avanguardia, è sempre l’essere umano a fare la differenza. Ed è per questo che la famiglia Barbera è molto attenta alla formazione e all’aggiornamento del personale.
“C’è un coinvolgimento a tutti i livelli dell’organigramma aziendale che viene aggiornato costantemente” dice Vittorio. “Tutti i nostri collaboratori fanno parte della nostra famiglia. L’ultimo arrivato è Seikou dal Gambia. É entrato in torrefazione tramite un progetto sociale. Ha 18 anni e ha passato il Natale con noi. É un ragazzo molto valido che ci sta dando grandi soddisfazioni”.
La torrefazione Barbera, dopo Italia, Europa – con Germania, Romania, Polonia e Svizzera -, e il Canada, si è aperta a nuovi mercati, soprattutto nell’area del MENA (Middle East and North Africa), in paesi come Marocco, Emirati Arabi, Bahrain, Iran.
Senza dimenticare Malta, dove Barbera va fortissimo, una zona che afferisce però alla sua storica area di diffusione, la Sicilia.
“Il rapporto con la nostra terra è unico. In 150 anni abbiamo diffuso il nostro aroma partendo da Sud fino ad arrivare in Lombardia. Il nostro nome ci precede rispetto al prodotto che serviamo, e questo è dato dai chicchi che negli anni abbiamo macinato”, racconta Vittorio. La miscela Mago, voluta in onore di Antonio, eletto dalla città come il mago del caffè dopo il terremoto del 1908, ha fatto la storia del gusto in Sicilia. L’omino con la sua caratteristica barba, spesso scambiato per uno gnomo, è anche uno dei simboli della torrefazione. L’altro è la firma del nome di famiglia.
La torrefazione Barbera, ai 150 anni di vita, quest’anno aggiunge anche i festeggiamenti della ventesima edizione di Arte e Caffè, che ha come oggetto la realizzazione di un calendario. Ogni anno viene scelto un artista per disegnare una tela che ha come tema il caffè. Un vero e proprio pezzo da collezione, che va ad abbellire moltissime case. “Dove non è stato regalato è stato venduto: i proventi sono destinati al centro clinico Nemo Sud, che ha un ospedale anche a Messina” conclude Vittorio. Tutto nella città del mago Barbera, interprete di una delle più belle storie della torrefazione italiana.